La Brianza è universalmente riconosciuta come un polo d’eccellenza nella lavorazione del legno, in cui si uniscono tradizione, competenze artigianali e innovazione. Questo territorio, tra i più produttivi e creativi in Italia, incarna un “saper fare” che ha radici antiche e che oggi attira l’interesse di aziende e artigiani da tutto il mondo. Tuttavia, il suo primato non è limitato alla scena nazionale: la Brianza si distingue anche in un panorama internazionale, mantenendo la leadership di qualità e competenza nel settore del legno.
La lavorazione del legno in Brianza è molto più di una semplice attività produttiva: è un simbolo di identità e cultura locale, che si tramanda da generazioni. La Brianza produce oggi oltre il 30% dei mobili italiani, secondo i dati di FederlegnoArredo (consulta il report su FederlegnoArredo), e continua a evolversi come distretto specializzato, unendo saperi tradizionali e tecniche innovative. Si stima che, in Italia, oltre 20.000 lavoratori siano impiegati in questo settore, molti dei quali nella sola Brianza, un territorio che ogni anno attira investimenti per oltre 2 miliardi di euro solo per la produzione del legno-arredo.
Per comprendere appieno il ruolo della Brianza, è interessante paragonarla con altri distretti di lavorazione del legno nel mondo. In Europa, regioni come la Foresta Nera in Germania e il Massiccio Centrale in Francia hanno anch’esse una lunga tradizione di lavorazione del legno. Tuttavia, mentre queste regioni sono prevalentemente focalizzate su tecniche artigianali, la Brianza si distingue per l’integrazione tra artigianato e tecnologia avanzata, che ha permesso l’adozione di strumenti come il CNC SCM M200 e le stampanti 3D, nonché software di progettazione digitale avanzati come Rhinoceros e Alphacam .
Oltre i confini europei, in paesi come il Giappone, troviamo la tradizione Kiso-Hinoki, nota per la precisione e l’eleganza dei suoi prodotti, ma limitata in termini di produzione di massa e innovazione tecnologica. La Brianza, al contrario, offre sia la qualità artigianale che la capacità di produrre su larga scala, grazie alla stretta collaborazione tra scuole specializzate come Artwood Academy e aziende del settore. Con circa 200 aziende partner, Artwood Academy prepara ogni anno oltre 170 studenti a entrare nel mondo del lavoro, offrendo un percorso formativo che non ha eguali in altri distretti mondiali .
In Brianza, la sostenibilità non è solo una tendenza, ma una vera e propria responsabilità verso l’ambiente e le future generazioni. Molte delle aziende locali utilizzano materiali certificati e riciclabili, privilegiando il legno proveniente da foreste gestite responsabilmente, come attestato dai certificati FSC e PEFC. La sostenibilità è inoltre integrata nei percorsi formativi di istituti come Artwood Academy, che insegnano agli studenti a gestire il ciclo di vita dei materiali, dall’approvvigionamento alla produzione sostenibile. Questo approccio permette alla Brianza di distinguersi anche dai distretti di lavorazione del legno in Cina, dove la produzione su larga scala spesso ignora l’aspetto ecologico.
A livello globale, il distretto della Brianza è uno dei più avanzati nell’integrazione delle pratiche di economia circolare. Mentre paesi come il Canada e la Svezia sono noti per la gestione sostenibile delle foreste, il focus principale di questi distretti è l’export di legname grezzo o semi-lavorato. La Brianza, invece, lavora a monte e a valle, producendo direttamente i mobili finiti destinati al mercato globale, con oltre il 70% della produzione destinato all’esportazione in paesi come Stati Uniti, Cina e Germania .
Il settore del legno-arredo in Brianza rappresenta una delle principali fonti di ricchezza del territorio, con un impatto diretto sull’economia locale e nazionale.
FederlegnoArredo riporta che il fatturato complessivo del settore ha superato i 49 miliardi di euro nel 2021, con un tasso di crescita annuo che si attesta attorno al 5%. Questi dati riflettono una domanda crescente di prodotti made in Italy, apprezzati per qualità, design e durabilità. La Brianza è tra i leader di questo settore, con un’industria in cui più del 91% degli studenti che completano il percorso formativo presso istituti come Artwood Academy trova occupazione entro un anno dalla conclusione degli studi, un tasso occupazionale che pochi altri distretti sono in grado di vantare .
Il ruolo della formazione è fondamentale per il successo della Brianza come distretto del legno. L’Artwood Academy rappresenta un esempio di eccellenza formativa in Italia. Con più di 1.500 metri quadri di laboratori, attrezzature avanzate e un corpo docente di professionisti del settore, l’Accademia è un ponte tra istruzione e mondo del lavoro. Oltre ai corsi di falegnameria tradizionale, l’Academy offre corsi avanzati di prototipazione e disegno digitale, integrando tecnologie come la stampa 3D e il taglio laser .
Questo modello formativo è unico, anche a livello internazionale. In Germania, il sistema formativo, che integra istruzione e apprendistato in azienda, rappresenta un punto di forza per il settore manifatturiero, ma manca di specializzazioni specifiche come quelle offerte in Brianza.
Negli Stati Uniti, la formazione professionale per il settore del legno è meno strutturata, con una mancanza di percorsi altamente specializzati e la prevalenza di corsi a breve termine piuttosto che di programmi di formazione continua.
In Brianza, l’attenzione alla qualità e al design si unisce a una lunga tradizione di eccellenza artigianale. Qui, la tecnologia moderna e le tecniche tradizionali si fondono in un equilibrio che pochi altri distretti sono riusciti a raggiungere.
L’approccio alla produzione nella Brianza, orientato sia alla personalizzazione del prodotto che all’adozione delle tecnologie più avanzate, rende questo territorio un esempio virtuoso a livello internazionale.
Il confronto con altre regioni di produzione del legno, come la provincia di Guangdong in Cina, evidenzia come la Brianza abbia costruito un modello produttivo unico, basato sulla qualità e sulla sostenibilità piuttosto che sulla quantità. Anche paesi come il Giappone, seppur rinomati per la qualità artigianale, non possono competere con il volume e la versatilità della produzione brianzola, capace di soddisfare le richieste dei mercati di lusso di tutto il mondo senza perdere il proprio carattere distintivo .
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